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La storia del Palazzo de’ Farrocco

Il Palazzo fu edificato a cavallo tra il XV e il XVI secolo dalla famiglia Farrocco. La chiesa all’interno della tenuta rese la dimora storica ancora più importante, lo dimostrano documenti ritrovati nell’archivio dell’Abbazia di Montecassino tradotti ed affissi.
Negli anni divenuto prima una residenza estiva dove a fine stagione si era soliti vendemmiare, la presenza di un palmento in pietra, nella sala ristorante, dimostra quanto fosse importante questa attività per i Farrocco, poi una tenuta dove trascorrere momenti importanti, aprendo al pubblico le stanze dove soggiornare tra storia e natura.

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Le prime notizie delle origini della famiglia Farrocco risalgono al XV secolo quando due fratelli, francesi, decisero di scendere (scappare) in Italia dopo che uno dei due aveva fatto grossi debiti per colpa dei sui vizi (gioco e donne). Arrivati in Molise, fecero edificare prima un Casino nei pressi della frazione Cupone di Cerro al Volturno, per poi scendere a valle, nella frazione Piano d’Ischia, dove fecero costruire il Palazzo. Qualche secolo dopo, esattamente nel 1695, Bartolomeo Farrocco fece edificare, all’interno della tenuta, la chiesetta di famiglia dove ancora oggi vengono celebrate messe.

Il Palazzo presenta alcuni elementi architettonici che rimandano al periodo storico di edificazione, come ad esempio un mensolone in pietra sulla facciata di ingresso del ristorante, che troviamo in tanti edifici del XV secolo nella vicina Napoli. Altri elementi caratterirzzanti sono le due fortificazioni, le feritoie che servivano al controllo del Palazzo e le mensole scolpite del balcone incastrate nella muratura.

L’interno è caratterizzato da volte e arcate in pietra, poggia mensole in legno e solai in quercia. Due chicche da non perdere sono senz’altro il passaggio segreto all’interno di una delle stanze superiori e gli affreschi del piano nobile risalenti al XVIII secolo, questi ultimi non sempre accessibili.

La zona notte è stata dedicata a 3 avi molto importanti della famiglia:

  • Bartolomeo fondatore della chiesetta

  • Giovanni, notaio del XVIII secolo

  • Don Zaccaria, arciprete del XIX secolo

La frazione dove è ubicato il Palazzo prende il nome dall’Isola di Ischia, visto che un tempo il parco era un isolotto. L’acqua del torrente Rio veniva incanalata all’interno della tenuta per poi confluire in un mulino che serviva a macinare il grano e le olive e reimmessa nuovamente nel torrente, creando così un pezzo di terra circondato da acqua.

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